Cosa fai quando nel cuore all’improvviso atterra la notte? Interroghi la scienza, la medicina, la religione per avere risposte ai mille perché che attanagliano la mente e scomodi persino la filosofia, invano. Le risposte non le trovi, neanche se scavi a fondo. Così provi a rassegnarti a quella maledetta notte, come a una tempesta che tutto squarcia, e te ne fai una ragione, tuo malgrado. E per sopravvivere ad essa spendi, poi,il miglior tempo di te nel ricordare la bella persona che era quella che ti ha lasciato per quell’altrove lontano che non vorresti mai come dimora eterna. E solo in questo modo affronti di nuovo il giorno ogni giorno e con lei riporti il fragile cuore là dove  il sole splende ancora.

Carissimo Lino, che dire?

Sono arrabbiata e tanto, mannaggia a te! Te ne sei andato così, lasciandomi a bocca aperta e con quel nodo che ingrossa la gola. Mi hai scaraventata in un turbine di dolore dannatamente immane, da non potersi dire. E te ne vai portando con te una parte di me. Mi lasci così ad affrontare il giorno sola e a cuore impreparato. E mi rendi orfana. Sì, hai capito bene, orfana. Orfana di quell’amicizia genuina, sincera, autentica che fa di me quella che sono e che mai potrà essere rimpiazzata. Impossibile! Neanche con il più lodevole dei ricami. E ora? Mi manchi già moltissimo! La nostra amicizia è nata per caso, ricordi? E nel corso degli anni è cresciuta a dismisura ed è diventata indissolubile. Mai uno screzio e niente che avrebbe potuto minacciarne la ferrea corazza. E doveva essere così per sempre. Per la vita, mi dicevo. Anzi ci avevo giurato, giurin giurello, e tu con me. E invece no! Non è andata così. Che peccato!

Sei stato il “buon amico” che ognuno vorrebbe. Quello giusto e che ti calza a pennello. Simpatico, divertente, sensibile e per ogni taglia. “Sei del mestiere” ti dicevo divertita “per te è facile!” Affettuoso, amorevole, gentile. E soprattutto attento. Attento a me come cosa tua e come si fa con le persone del cuore. Che privilegio! Non tutti sanno quanto io sia stata fortunata. E adesso?

Adesso sento già il peso dell’abbandono mentre triste vivo il tuo addio.

Ciao amico mio!

Filomena Taronna, tua amica sempre